Castelli di Rabbia
Fa caldo, molto caldo. Per fortuna, le gambe ricominciano a rispondere agli stimoli. Ieri ho fatto 7 chilometri a 5'05" di media, soffrendo un pó, ma le gambe non ne hanno risentito. La routine della corsa all'ora di pranzo si è stabilita di nuovo, e mi servirà per costruire una buona base di partenza per allenamenti mirati in vista delle corse tradizionali autunnali. Nel mezzo, la mezza di Roma. L'anno scorso, non ho preso parte all'edizione 0, molto sofferta per colpa del caldo, nonostante sia una notturna. Ero appena tornato da Bangkok dopo una missione di due mesi, e Bangkok is no land for runners...(35-40 gradi, umidità vicina al 100%). Alla mezza di Roma ci saranno diversi Blogtrotters, e chissá se Giancarlo organizzerà un'altra cena a porta Portese...
Oggi, ora di pranzo, nuovo giro, questa volta dentro la Garbatella. C'erano 27 gradi centigradi ed un'umidità del 34%. Come ieri, ho corso circa 7.5 chilometri corsi ad una media di 5'05". Le sensazioni di corsa piano piano migliorano: l'importante è perseverare.
La ripresa è dura, e lo sapevo, perché l'anno scorso è stato molto simile, solo un pó sfasato. Come anticipato, durante i due mesi che ho passato a Bangkok, ho corso circa 10 chilometri sul tapis roulant, prima di decidere che era meglio lasciar perdere. Di ritorno a Roma nel mese di luglio, ho subito ripreso la corsa, ed i ritmi erano simili a quelli di adesso. Ricordo che avevo grosse difficoltà ad aumentare il ritmo. Ero sempre lí, sopra i 5' al chilometro e mi ricordo come se fosse ieri quella sera che riuscii a correre per 8 chilometri con una media sotto i 5'. Poi, come d'incanto, durante le mie ferie a Nizza, da un giorno all'altro, ho cominciato a fare dei tempi di 4'15"-4'20"/km su distanze di 15-18 chilometri, lunga la Promenade des Anglais. Mi ero convinto che il mio Polar si fosse rotto, invece no, andavo semplicemente più forte.
Grazie all'esperienza dell'anno scorso, mi sento abbastanza sereno. So che non faró dei temponi nelle prossime settimane, ma so che quello che sto seminando adesso, lo raccoglieró in autunno. Nel mezzo, appunto, la mezza di Roma che correró per vivere quest'esperienza. Perché correre a Roma è sempre un'esperienza fantastica, correre di notte diventa un'esperienza semplicemente magica.
Domenica siamo stati con moglie e figlie a Villa Pamphili per un pic-nic. Mentre guidavo, Maya, la più grande, fa uno starnuto da paura, e un mocciolo super comincia a colarle dal naso.
- Aspetta amore, che ti do un fazzoletto...
- Fa niente, l'ho pulito con la lingua.
Un mito.
Uno più bravo di me ha detto che "i figli nascono con dentro quello che, nei padri, la vita ha lasciato a metá" (da cui il titolo del post).
Se è vero, Maya e Jun, son cazzi vostri...
Oggi, ora di pranzo, nuovo giro, questa volta dentro la Garbatella. C'erano 27 gradi centigradi ed un'umidità del 34%. Come ieri, ho corso circa 7.5 chilometri corsi ad una media di 5'05". Le sensazioni di corsa piano piano migliorano: l'importante è perseverare.
La ripresa è dura, e lo sapevo, perché l'anno scorso è stato molto simile, solo un pó sfasato. Come anticipato, durante i due mesi che ho passato a Bangkok, ho corso circa 10 chilometri sul tapis roulant, prima di decidere che era meglio lasciar perdere. Di ritorno a Roma nel mese di luglio, ho subito ripreso la corsa, ed i ritmi erano simili a quelli di adesso. Ricordo che avevo grosse difficoltà ad aumentare il ritmo. Ero sempre lí, sopra i 5' al chilometro e mi ricordo come se fosse ieri quella sera che riuscii a correre per 8 chilometri con una media sotto i 5'. Poi, come d'incanto, durante le mie ferie a Nizza, da un giorno all'altro, ho cominciato a fare dei tempi di 4'15"-4'20"/km su distanze di 15-18 chilometri, lunga la Promenade des Anglais. Mi ero convinto che il mio Polar si fosse rotto, invece no, andavo semplicemente più forte.
Grazie all'esperienza dell'anno scorso, mi sento abbastanza sereno. So che non faró dei temponi nelle prossime settimane, ma so che quello che sto seminando adesso, lo raccoglieró in autunno. Nel mezzo, appunto, la mezza di Roma che correró per vivere quest'esperienza. Perché correre a Roma è sempre un'esperienza fantastica, correre di notte diventa un'esperienza semplicemente magica.
Domenica siamo stati con moglie e figlie a Villa Pamphili per un pic-nic. Mentre guidavo, Maya, la più grande, fa uno starnuto da paura, e un mocciolo super comincia a colarle dal naso.
- Aspetta amore, che ti do un fazzoletto...
- Fa niente, l'ho pulito con la lingua.
Un mito.
Uno più bravo di me ha detto che "i figli nascono con dentro quello che, nei padri, la vita ha lasciato a metá" (da cui il titolo del post).
Se è vero, Maya e Jun, son cazzi vostri...
Commenti
Dai che in poco tempo ti riprendi... forse ;D
a me succede uguale..! ad un certo punto ,sbam si rompe la soglia e si scende di botto .. ;-)
dai che arriva ....! poi Mourinho ce l'ha dura ... ;-))
Le figlie sono come i padri. Non dico cosa ha ripreso da me la mia per evitare che si appesti l'aria di questa stanza sia pur virtuale.
marco: domani vado al biscotto, dovrei essere lì verso le 12 e 30, mi riconosci dalla maglia bianca della roma-ostia. ci sarai?