A casa


Fuori il tempo è brutto, io sono a casa a curare la laringo-tracheite che mi ha colpito a tradimento (non proprio a tradimento…) domenica scorsa. Sono seduto al computer cercando di sbrigare un po’ di lavoro da casa, con la mia piccola Maya seduta vicino a me intenta a scrivere sul mio vecchio MacBook. Ogni tanto, dopo aver combinato qualche piccolo disastro, mi guarda e dice “guarda che ho fatto!”.
10:30.
Il non lavorare, il non correre, l’essere obbligato a stare a casa e non fare praticamente nulla, mi obbliga a fare una cosa per la quale non sono proprio portato: pensare, guardarmi attorno e pensare. Non è proprio vero, in fondo sono un pensatore, un osservatore e amo pensare ed osservare quando corro. In questi giorni, penso e osservo senza corere, e allora ho anche la possibilità di scrivere ciò che mi viene in mente. E che cosa può venirmi in mente? Con tutto quello a cui si potrebbe pensare, mi viene in mente come un flash l’intervista che ho visto ieri al TG1, dove un individuo, tale bocchino italico, ne ha detta una che Nanni Moretti, se fosse morto, si rigirerebbe nella tomba: la “moral question”. Dopo l’election day, dopo il family day, dopo il welfare, ecco a noi la
Moral Question. C’ho pensato a lungo e sono arrivato alla conclusione che probabilmente, tradurre “moral question” in questione morale forse non rende veramente il senso di ciò che l’amico bocchino ci voleva trasmettere. L’italiano è una lingua povera, si sa, e dobbiamo ricorrere ad anglicismi per forza…
11:07
Guardo con il piccolo extraterrestre (mia figlia), un video girato qualche anno fa con mia moglie alle falde del kilimangiaro. Abitavamo a Nairobi ed avevamo deciso di trascorrere un tranquillo weekend di paura in tenda nel parco nazionale dell’Amboseli. Abbiamo acceso un fuoco, cucinato la carne alla brace, montato le tende, accompagnati dai rumori e dalle luci della savana. Uno spettacolo difficile da descrivere, una sensazione unica, la consapevolezza della nostra piccolezza di fronte alla grandiosità della natura. Ogni cinque minuti, mi svegliava spaventata per un rumore, un fruscio, un ululato un po’ più ravvicinato. In ogni caso, un weekend veramente speciale.

Mi tocca cucinare oggi. Mi metto subito al lavoro.

Commenti

Michele ha detto…
Chissà perchè scimmiottiamo gli americani, i nostri Tg fanno i fichi e non ci danno più ne le notizie ne i commenti.
GIAN CARLO ha detto…
Forse cucinarci sopra è la soluzione migliore.