Sto riprendendo un pò di fiducia...

Sto riprendendo un poco di fiducia. Ieri ho fatto un'uscita di 15 chilomteri all'ora di pranzo, corsi ad un buon ritmo e soprattutto con buone sensazioni. La tosse mi da ancora un pò fastidio, ho un pizzico alle tonsille, ma tutto sommato sto bene.
Oggi farò di nuovo un'uscita di un'oretta di corsa lenta e poi domani un lunghetto di 25 chilometri, da vero early morning runner, per ricominciare a crederci, come consigliato da Stefano. In questi mesi, ho imparato a dare del tu alla maratona. Prima della prima maratona, me la facevo sotto dalla paura, mi sembrava un'impresa impossibile e l'importante era arrivare alla fine. Alla seconda, non avevo più davanti a me un mostro sconosciuto, ma un mostro che sapevo poter domare e ci riuscíi, ma sempre con molto rispetto e timore, raggiungendo l'obiettivo che mi ero posto (correrla tutta, senza fermarmi, ad un ritmo costante e sotto le 4 ore). Durante l'allenamento per questa mia terza maratona, ho imparato a guardarla diritto negli occhi, ho cominciato piano piano a darle del tu, e forse, il fallimento del mio allenamento di sabato è stato solo un piccolo richiamo a mantenere le debite distanze. Non mi accontento più semplicemente di finirla, ora voglio finirla con un obiettivo di tempo preciso (le 3 ore e 20 e 3 oe e 30) che so essere nelle mie possibilità di quest'anno e l'anno prossimo voglio migliorarmi ancora perché so di poter mirare ad un tempo sotto le 3 ore.
Il bello della vita e della corsa è proprio il potersi dare degli obiettivi e fare di tutto per raggiungerli. Non dico che ci riuscirò l'anno prossimo, ma forse potrebbe essere l'obiettivo del 2010: correre Berlino sotto le 3 ore.

Questo sarà il titolo del Blog subito dopo Firenze 2008!
Vorrei tornare per un momento alla corsetta di ieri. Sono partito dalla FAO, ho raggiunto il lungotevere all'altezza di ponte sublicio, ho proseguito sul lungotevere testaccio fino al ponte che ho attraversato, quindi ho preso la portuense, lungotevere fino a Castel Sant'Angelo, attraversato il ponte Sant'Angelo e sono tornato indietro sempre sul lungotevere. Sulla via del ritorno, in piena luce, c'erano due ragazzi che si stavano facendo di eroina, la ragazza aveva la siringa nel braccio, il ragazzo vicino a lei che l'aiutava. Sono passato ad un metro da loro senza che loro se ne accorgessero.
Con un groppo alla gola, ho proseguito fino al ponte sublicio di nuovo, dove sono risalito in superficie per ritornare indietro, andare a piazza venezia, i fori imperiali, il colosseo e per finire con un paio di giri al biscotto. Lí, sul prato, c'era una coppia di ragazzi che si stava lasciando andare ad effusioni d'affetto, in piena luce. Anche in questo caso sono passato molto vicino a loro, senza che se ne accorgessero. E mi è venuta una gran pena ricordando quegli altri due ragazzi, visti appena 20 minuti prima. In fondo, tutte e due quelle coppie stavano cercando un pò di felicitá, tutte e due in piena luce del giorno, ma mentre una la stava assaporando per davvero, quell'altra ne stava inseguendo solo l'illusione che poi l'avrebbe portata dove?

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