Lago di Vico, cronaca di una disfatta
E’ la convinzione che uccide l’uomo, così diceva un amico mio calabrese, ed è stata la convinzione di poter fare 1.33-4’ senza faticare ad uccidermi in quel di Vico.
Arrivo sul luogo abbastanza presto, sono tra i primi a parcheggiare la macchina vicino alla partenza, e tra i primi a prendere il pettorale. Ho due ore davanti a me, durante le quali mi bevo un caffè, un po’ d’acqua e trovo Simone, mio compagno di squadra, anche lui in cerca di un tempo simile al mio. Decidiamo di partire insieme e riusciamo a tenere un ritmo abbastanza sciolto nei primi chilometri, tra 4’32/34 e 4’18/20’ nei tratti in discesa. Passiamo il 10º chilometro in 44’38”, in linea perfetta con i nostri programmi. Al ristoro del 10º, rallentiamo un attimo per bere ma appena riprendiamo sento una fitta alla milza. Decido di rallentare, mentre Simone se ne va. 11º in 4’38”, la fitta pare essersene andata e passo il 12º in 4’31”, quando riappare il dolore, più forte di prima. Fino al 15º il dolore non mi molla, cerco di respirare bene e rallento il passo tra 4’44”/50”, e al ristoro del 15º decido di camminare un po’ e bere, ma invece dell’acqua prendo una bevanda di sali che mi si piazza sullo stomaco. Prendo atto che è una giornata di merda. Dal 16º al 18º alterno camminata e corsa, poi, appena mi sento meglio, piazzo gli ultimi tre chilometri a 4’30” per evitare l’onta di un tempo sopra l’ora e 40. Chiuderò in 1 e 39, mentre Simone, come da programma, 1 e 34.
Dopo mille chilometri di corsa, oggi sono incappato in una giornata no, correndo ad una media che non faccio nemmeno in allenamento senza sforzo. Ma va bene così, perché ho capito un paio di cose, oltre ad avere fatto un bagno d’umiltà che di tanto in tanto fa bene.
Per quanto riguarda la gara, c’erano circa 1200 runners, organizzazione buona, ristori ok, ricco pacco gara, scenario stupendo.
Il prossimo obiettivo è la 30 chilometri di Ostia. Ho circa un mese di tempo per preparami bene e arrivare all’appuntamento concentrato sull’obiettivo. Domenica prossima ci scappa un bel lungo da almeno 26/28 chilometri, e quella successiva (25 settembre), un altro di 30. Gli allenamenti infrasettimanali non si limiteranno più a semplici corse a sensazione, ma ci aggiungerò qualche sessione di ripetute e altri allenamenti di qualità.
Fino a ieri, Firenze era una possibilità, adesso il progetto sta prendendo forma.
Buone corse!
Arrivo sul luogo abbastanza presto, sono tra i primi a parcheggiare la macchina vicino alla partenza, e tra i primi a prendere il pettorale. Ho due ore davanti a me, durante le quali mi bevo un caffè, un po’ d’acqua e trovo Simone, mio compagno di squadra, anche lui in cerca di un tempo simile al mio. Decidiamo di partire insieme e riusciamo a tenere un ritmo abbastanza sciolto nei primi chilometri, tra 4’32/34 e 4’18/20’ nei tratti in discesa. Passiamo il 10º chilometro in 44’38”, in linea perfetta con i nostri programmi. Al ristoro del 10º, rallentiamo un attimo per bere ma appena riprendiamo sento una fitta alla milza. Decido di rallentare, mentre Simone se ne va. 11º in 4’38”, la fitta pare essersene andata e passo il 12º in 4’31”, quando riappare il dolore, più forte di prima. Fino al 15º il dolore non mi molla, cerco di respirare bene e rallento il passo tra 4’44”/50”, e al ristoro del 15º decido di camminare un po’ e bere, ma invece dell’acqua prendo una bevanda di sali che mi si piazza sullo stomaco. Prendo atto che è una giornata di merda. Dal 16º al 18º alterno camminata e corsa, poi, appena mi sento meglio, piazzo gli ultimi tre chilometri a 4’30” per evitare l’onta di un tempo sopra l’ora e 40. Chiuderò in 1 e 39, mentre Simone, come da programma, 1 e 34.
Dopo mille chilometri di corsa, oggi sono incappato in una giornata no, correndo ad una media che non faccio nemmeno in allenamento senza sforzo. Ma va bene così, perché ho capito un paio di cose, oltre ad avere fatto un bagno d’umiltà che di tanto in tanto fa bene.
Per quanto riguarda la gara, c’erano circa 1200 runners, organizzazione buona, ristori ok, ricco pacco gara, scenario stupendo.
Il prossimo obiettivo è la 30 chilometri di Ostia. Ho circa un mese di tempo per preparami bene e arrivare all’appuntamento concentrato sull’obiettivo. Domenica prossima ci scappa un bel lungo da almeno 26/28 chilometri, e quella successiva (25 settembre), un altro di 30. Gli allenamenti infrasettimanali non si limiteranno più a semplici corse a sensazione, ma ci aggiungerò qualche sessione di ripetute e altri allenamenti di qualità.
Fino a ieri, Firenze era una possibilità, adesso il progetto sta prendendo forma.
Buone corse!
Commenti
RB: verissimo, faceva caldo ed era umido, ma un simile tracollo...
luciano er califfo.
Luciano, non gareggio molto, e quando lo faccio di solito scazzo. Cmq, fino ad oggi, da quando ho ripreso ho fatto solo chilometri e poca qualità, ora inserisco qualità e mantengo i chilometri, e alla 30 di Ostia vedrò.
E anche a Firenze, come già sai. (e qui scrivo con una mano sola)
I tempi delle mie corse alle 6.30 in Villa spero siano passati ma ci sarà occasione di rivederci in gara!!!
In bocca al lupo per le prossime manifestazioni.
Luca, azz, sapevo che eri in zona. Speriamo di vederci alla prossima... Ostia?
Bress, uomo, ogni tuo commento è un'iniezione di adrenalina!
E concordo con quanto detto sul caldo: nei tratti sotto l'ombra si andava meglio. Ieri mattina ho fatto un allenamento nel parco, per quasi un'oretta c'erano piccole nuvole sparse che coprivano il sole e si andava bene: poi sono sparite e il rimo è calato di molto.