Di moschee, di palle che girano e voglia di andarsene

La sveglia suona alle 4 e 45 come sempre, ma la spengo, come sempre, senza darle il tempo di finire il primo bip. Il mio grande amico, il muezzin della moschea che si trova a circa 500 metri, comincia la sua chiamata alla preghiera che non sono nemmeno le 4 e 30. A Jakarta fa caldo, fa molto caldo, e odio l’aria condizionata, e quindi, con le finestre aperte, la dolce voce gracchiante che declama la grandezza di Allah mi fa da sveglia naturale.  E perche’ abbiamo scelto una casa vicino ad una moschea? Perche’ non esistono case lontane dalle moschee, Jakarta e’ piena di moschee e tutte fanno a gara di devozione, cioe’ alzano il volume degli altoparlanti al massimo per ottimizzare il rompimento di coglioni di chi della grandezza del profeta non gliene frega nulla. Tornando a me, mi alzo alle 4 e 45, caffe’, visita al bagno, vestizione e alle 5 e 15/20, sono comodamente seduto sulla mia Giant, come da foto, piazzato sul trainer della Tacx. Asciugamani a terra, sulla bici (azz... quanto si suda sui rulli...), computer o iPad strategicamente piazzato sulla poltroncina per ascoltare la musica o guardarmi qualche filmato su iTunes (ultimamente va alle grande Il Testimone di pif, puntate da 45 minuti, due puntate sono circa 6° chilometri...), e comincio a pedalare. Oggi sono stati 40 chilometri abbastanza tranquilli in un’ora e 12 minuti alla velocita’ di circa 33 k/h. Poi, visto che avevo un po’ di tempo, mi sono sparato 5 chilometri di corsa a 4’58’’/k di media, con progressione finale. La migliore notizia e’ che la caviglia non mi ha mai dato fastidio, e solo adesso che sono in ufficio comincio a sentire qualcosa, che faro’ passare con degli esercizi eccentrici.

Sulla destra della foto si vede un pezzo della piscina, che risulta comoda. E’ lunga 12.5 metri, pensata piu’ per giocare che per nuotare, ma qualcosa ci si riesce a fare...
Va beh, sono in ufficio, la voglia di lavorare ancora non e' comparsa e chissa' se si fara' viva oggi (infatti scrivo sul blog...). La verita' e' che mi sono rotto i coglioni e ho una gran voglia di andarmene. C'e' qualche possibilita' all'orizzonte, un ritorno nel cuore del continente nero, con tutti i suoi pro e soprattutto i suoi contro, ma il fatto e' che l'Indonesia ed io, ci siamo piaciuti all'inizio, ma adesso, come una vecchia coppia, ci sopportiamo e basta, aspettando che accada qualcosa. E dato che non sara' lei ad andarsene, tocchera' a me cercare una nuova casa. La passione e' finita presto, una fiammata iniziale, e nulla ha preso il suo posto. 
Va beh (bis), ora scendo a bermi un caffe' ("solo expresso for Mister Karim"), e vediamo se riesco a trovare la voglia.
Buone corse!

Commenti

Tosto ha detto…
e se la voglia non dovesse arrivare?
behh sono certo te ne farai una ragione :)
GIAN CARLO ha detto…
torna a casa Lessie che si va in bici fino al mare e si corre assieme fino alla maestà del Colosseo o alla Santità del Cuppolone
Karim ha detto…
Tosto, La voglia non e' arrivata, ma le cose da fare e scadenze, purtoppo si... Dura la vita! (guai a lamentarsi!)
Karim ha detto…
Gianco, purtroppo si chiama "decentralizzazione" e si traduce "col cazzo che torni a roma cosi presto".... ma prima o poi si rimedia, scendendo dal Gianicolo al mattino quando l'arancia rosseggia ancora sui sette colli
e le finestre so' tanti occhi.