Una certa euforia nemmeno tanto strana

C’è una certa euforia che si è impadronita di me. Ho un sorriso da scemo stampato in viso e tutto mi sembra stupendo. A pensarci bene, di strano quest’euforia ha ben poco, la sua origine è chiara come l’acqua del mare di Calabria, e viene dall’aver calpestato dopo tanti mesi pezzi di strada che appena poche settimane fa consideravo fuori dalla mia portata. Ieri è toccato alla ciclabile dopo Ponte Milvio, fino alla tangenziale e ritorno sul Lungotevere fino al ponte Sublicio. In totale, 22 chilometri a 4’37”, senza particolari sofferenze, anzi, con la voglia di spingere dal primo all’ultimo metro, e con energia residua alla fine della corsa per andare anche oltre. Nulla di eccezionale, ma comunque un segnale che aspettavo.
Ma l’euforia è anche data dal lavoro svolto diligentemente fino ad oggi, più di 650 chilometri da maggio in poi, superando alla grande l’obiettivo che mi ero posto dei 500 chilometri da correre entro luglio. Ma oltre a questo, c’è molto di più. Da quando ho ripreso a correre, ho perso 9 chili attestandomi sui 64 chili, 2 in meno di quanto programmato, con il risultato che sono dovuto andare a comprare pantaloni taglia 46 perché nella 48 ci nuotavo. Ho anche un fisico più asciutto e più forte grazie alla ginnastica e i pesi e anche un umore migliore grazie a tutto questo ed altre sorprese positive delle ultime settimane.
Quest’euforia è il senso ultimo della corsa, lo stare bene, prima e durante la corsa, stare anche meglio dopo. Sono ancora lontano dalla forma conquistata a gennaio di quest’anno, dove la mezza sotto i 90 minuti la facevo in allenamento ed ero riuscito a fare un lungo di 30 chilometri ad una media di 4’24”. Ma la strada è giusta. Le gambe rispondono e i tendini se ne stanno tranquilli. Ancora una settimana per confermare lo stato di forma e dalla settimana prossima qualche lavoro di velocità. L’unico obiettivo è quello di riprendere la strada dove l’ho lasciata a febbraio di quest’anno, quando dopo ogni uscita rimanevo a bocca aperta, orgoglioso e stupito dal riscontro cronometrico. Non so dove sarei arrivato se non mi fossi infortunato sul più bello, ed è lì che devo tornare per scoprirlo.
Forse qualche gare a fine mese, forse no, forse continuare a sognare, di sicuro c'è solo la voglia di continuare a correre.

Perché non riesco a commentare sui blog?

Commenti

theyogi ha detto…
magia della corsa! a 'sto punto, però, dacci anche qualche cenno sulla tua dieta....
Karim ha detto…
Yo, dieta? Quale dieta?
Bruno ha detto…
Eccoli qua, i due bidonari della Strabelvedere :-D
Anonimo ha detto…
ti infortunasti perchè tiravi troppo e sempre in allenamento...
luciano er califfo.
Karim ha detto…
Bruno, mi chiamavano "er sòla" all'università, perché organizzavo partite di calcetto e non mi presentavo! Per Belvedere c'è stata una congiuntura astrale sfavorevole, famiglia a Roma e non in Calabria come da programma, etc...
Karim ha detto…
Luciano, non mi sembrava di tirare troppo, correvo abbastanza rilassato. L'infortunio è il risultato dell'inesperienza, mi faceva male il tendine, ho continuato a correrci con scarpe ormai esaurite e dopo una settimana l'infiammazione si è acutizzata.
Bruno ha detto…
Eh, questi astri maledetti... :-)

Per l'anno prossimo cerca di esserci, la gara merita ;-)
Bruno ha detto…
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Bruno ha detto…
PS: il mio blog ha traslocato.
www.percefal.altervista.org