State per entrare in una valle di lacrime...
Il riepilogo della settimana appena passata è un po’ scarno: il chilometraggio settimanale si ferma a quota 32 con solo 3 uscite. Pazienza, dopo un mese da leone, una settimana da coniglio ci può stare, soprattutto quando non si hanno obiettivi specifici da raggiungere. Nel mio caso specifico, lunedì ero in viaggio di ritorno dalla Calabria, mercoledì ho saltato causa lavoro e il weekend, quando speravo di recuperare qualche chilometro, gli impegni familiari me lo hanno impedito, oltre alla solita invasione di cavallette…
Questa mattina, invece, rimembrando le parole del guccio, per il quale solo i cinici e i codardi non si svegliano all'aurora, non essendo indifferente e non disprezzando i valori e non avendo nessuna riluttanza nei confronti del dovere, alle ore 6 precise, sono uscito per una decina di chilometri corsi ad una media di 4’43”, passando per il gianicolo, giù verso San Pietro, poi lungotevere passando da porta portese fino alla gianicolense, quindi su verso casa da via dei quattro venti. 10 chilometri abbondati corsi con il fresco del mattino, nelle strade vuote della capitale, con la sola compagnia degli operatori ambientali, dei tassisti in attesa dei ritardatari nelle piazze della movida romana, passando davanti ad edicole che esponevano giornali pieni di fatti che sappiamo già, davanti a bar pieni di cappucci e brioche, mentre piano piano aumentavano i normali rumori che ha al mattino una città… Quante stronzate. Sempre meno di qualcuno che conosciamo tutti, ma tante comunque.
Si, il titolo non c'entra un cazzo con il post, ma mentre correvo, ripensavo a lui, a quanto mi sarebbe piaciuto essere anch'io, almeno per un giorno, Drugo.
Questa mattina, invece, rimembrando le parole del guccio, per il quale solo i cinici e i codardi non si svegliano all'aurora, non essendo indifferente e non disprezzando i valori e non avendo nessuna riluttanza nei confronti del dovere, alle ore 6 precise, sono uscito per una decina di chilometri corsi ad una media di 4’43”, passando per il gianicolo, giù verso San Pietro, poi lungotevere passando da porta portese fino alla gianicolense, quindi su verso casa da via dei quattro venti. 10 chilometri abbondati corsi con il fresco del mattino, nelle strade vuote della capitale, con la sola compagnia degli operatori ambientali, dei tassisti in attesa dei ritardatari nelle piazze della movida romana, passando davanti ad edicole che esponevano giornali pieni di fatti che sappiamo già, davanti a bar pieni di cappucci e brioche, mentre piano piano aumentavano i normali rumori che ha al mattino una città… Quante stronzate. Sempre meno di qualcuno che conosciamo tutti, ma tante comunque.
Si, il titolo non c'entra un cazzo con il post, ma mentre correvo, ripensavo a lui, a quanto mi sarebbe piaciuto essere anch'io, almeno per un giorno, Drugo.
Commenti
Hai perso una bella giornata di sole ad Ostia e un giusto Blogpoint... non meriti di essere Drugo !
eh eh eh eh
PS non farci troppo caso :)
Yogi: appunto, in missione per conto di dio, cioè per conto del cav.
luciano er califfo.
Pimpe: fatto.
Luciano: