El Nino e l'estasi suprema del non fare un cazzo
Meno 4 alla gara,
non ancora il tempo di tirare le somme, quello lo faro’ 5 minuti dopo essere
passato sotto al traguardo, ma comunque il tempo per rifiatare un po’ dopo due
mesi intensi di allenamento, due mesi dove tutto e’ andato meglio di quanto
potevo prevedere, mai un raffreddore, un mal di gola, un infortunio, nulla,
anzi, miglioramenti sensibili di vecchi infortuni che mettevano in serio dubbio
il mio futuro nell’olimpo della triplice... va beh, dai...
Da Marzo ad oggi
ho nuotato, pedalato e corso per un totale di 74 ore. A volte ci chiedono, e ci
chiediamo, perche’ lo facciamo, e magari scomodiamo grandi filosofi,
scienziati, oppure la semplicita’ di una frase tipo “perche’ ci piace”, ma
secondo me, senza andare troppo “oltre”, una spiegazione potrebbe essere la
costante ricerca di uno stato di quiete. Prendersi qualche ora a fare lo stesso
movimento meccanico ci mette, o almeno mi mette, in uno stato di quiete totale,
mi ritrovo in un mondo di tranquillita’, dove non ci sono problemi di lavoro,
familiari, stress o altro. Se vogliamo, una fuga dal mondo reale per ritrovarci
in quello stato nel quale ci trovavamo quando eravamo bambini, liberi di
correre nudi per i prati senza il risschio di venire arrestati.
Il cervello dell’uomo,
inteso come maschio, e’ composto da tante scatole, e questo non lo dico io, ma
uno dei piu’ grandi scienzati esperto di questo campo. Tante scatole, dicevamo,
ognuno ben separata dalle altre, e ognuno contenente una cosa ben precisa, tipo
vestirsi o mangiare, o bere il caffe’, e tutto il resto. Quando ci accingiamo a
fare qualcosa, tipo lavare i piatti, andiamo a prendere la scatola del lavaggio
piatti nel nostro cervello, la apriamo delicatamente evitando di toccare le
altre scatole, e laviamo i piatti. Quando abbiamo finito, la richiudiamo con
cura e la rimettiamo a posto, sempre ben attenti a non toccare le altre. Il
cervello della donna non funziona cosi, non ha scatole, ed e’ fatto da un
groviglio di fili, tutti interconnessi. In questo modo, riesce a collegare
tutto quello che fa e che le succede intorno in un modo incomprensibile per un
uomo. Tornando al cervello dell’uomo, c’e’ una scatola, la piu’ importante di
tutte, che in inglese viene chiamata la “nothing box”, una scatola con dentro
niente, ed e’ quella scatola che noi cerchiamo incessantemente.
- - Amore,
cosa stai facendo?
- - Niente.
- - Ah,
bene, allora mi puoi aiutare a...
No... quando non
facciamo niente, stiamo facendo niente, contempliamo la nostra scatola e stiamo
benissimo cosi, non ci stiamo annoiando, stiamo facendo “niente”. Una donna
questo non lo puo’ capire. Altra conversaione standard e’ “A cosa stai pensando?”
quando tua moglie ti vede con lo sguardo fisso nel vuoto e senza espressione.
Alla risposta “non sto pensando a niente”, tua moglie, o fidanzata, s’incazza,
perche’ e’ una risposta che non ha senso per lei, mentre ha tanto senso per te.
Non sto pensando a niente, bellissimo, stacco il cervello, e non penso a
niente, che per fortuna le funzioni vitali posso andare avanti anche senza
pensare. L'estasi suprema.
Ecco, io nuoto,
pedalo e corro perche’ posso rifugiarmi nella mia scatola del nulla, il mio nirvana, senza che
nessuno mi rompa i coglioni domandomi cosa sto facendo. Sto nella mia scatola
del niente, mentre il mio corpo, staccato dal cervello, muove le gambe e tutti
pensano che sto correndo, mentre in effetti, non sto facendo assolutamente
NIENTE.
Per una
spiegazione della teoria dei due cervelli, vi rimando alla lezione tenuta dal
professore Gungor in questione qualche parte in America. Da vedere,
illuminante.
Quindi, in un
periodo non particolarmente esaltante, da un punto di vista professionale,
familiare e personale, mi ritrovo di buonissimo umore perche’ sono riuscito a
passare tantissimo tempo nella mia scatola del niente.
Meno quattro.
Ieri, riposo assoluto dopo 52 giorni di allenamento, 62 chilometri di nuoto,
1734 chilometri di bici e 102 di corsa (si, lo so...). In questi ultimi giorni,
voglio riposare, ridurre i volumi sensibilmente (tranne quelli della corsa) per
arrrivare al giorno della gare in perfette condizioni. Questa mattino, 20
chilometri di bici facili facili, e 9 chilometri di corsa a 4’53”, senza
forzare. Domenica scorsa, altro combinato, importante soprattutto per testare
la mia bici su condizioni di strada. In questi ultimi mesi mi sono allenato
esclusivamente sul trainer e volevo vedere come andava su strada. Sono riuscito
a mantenere le medie che facevo sul trainer senza difficolta’, non mettendomi
mai in scia di nessuno. Poi 7 chilometri di corsa un troppo sofferti, dovuti ad
una partenza un po’ troppo allegra. La lezione che mi devo ricordare il giorno
della gara e’ di partire piano, a 5’10-15”, almeno per i primi 3-4 chilometri e
poi fare i conti.
Vai, giornata che
si presenta nuvolosa. Alla faccia della stagione secca, oggi, come ieri e l’altro
ieri, piovera’. Pare che la temperature del pacifico stia leggermente
aumentando, indicando l’arrivo di El Nino. I venti si muoveranno verso est,
spingendo le masse nuvolose e causando un periodo di siccita’ in Indonesia,
Filippine e Australia del Nord. Cosa c’entra con quanto sopra? Niente.
Buone corse.
Commenti
Troppo vera sta cosa!
Grande Karim, stai macinando tanto e farai un ottima gara!
ma a che gara devi partecipare?
anche per me questo week end esordio nella triplice disciplina..paura mista ad esaltazione.
nel quale rifugiarsi per vedere e capire il mondo da un altro punto di vista ed essere sicuri di non avere distrazioni, impedimenti!!!
il 24 entrerò dentro a quello più lungo e spero di terminarlo in piazza a Faenza!