Non mi viene un titolo adatto...
Si va sempre di corsa, purtroppo non sempre come l’intendiamo noi… I giorni passano, il carico di lavoro cresce, gli impegni familiari pure e il tempo da dedicare alla corsa cala sempre di più. La mia scelta ovvia è quella di anticipare sempre di più le uscite mattutine. In questo periodo è normale per me svegliarmi alle 5 e 20 per andare a correre e già so che fra qualche settimana mi toccherà anticipare ulteriormente la sveglia. Svegliarmi al mattino non mi pesa, anzi, mi piace. Questa mattina sono uscito presto come al solito. Villa Pamphili era chiusa allora ho optato per un giro lungotevere. Dal cancello della villa sono andato sul Gianicolo, lì dove Garibaldi veglia sopra la città. Il sole si era alzato da poco e Roma era bellissima. Ho rallentato solo un attimo, il tempo di pensare che non mi stancherò mai di certi panorami, e sono ripartito giù verso Trastevere, quindi Regina Coeli (il carcere) per scendere ancora sul lungotevere. Da lì ho percorso in tratto di città guardandola dal basso, fino ad arrivare a ponte Matteotti dove sono risalito in superficie, per poi seguire viale Angelico fino al Vaticano e poi la salita delle Mura Aurelie fino a casa. 12 sono stati i chilometri, 4’50”/k la media, 6 i runners incontrati sulla strada, 2 quelli che hanno risposto al mio saluto. Questi sono i numeri. La temperatura era giusta, l’umidità pure, la città era stupenda nella sua quiete e le sue strade deserte, le gambe erano sciolte, il passo era lento all’inizio, più sostenuto alla fine, il tempo a disposizione troppo poco perché di voglia di allungare ne avevo. Queste erano le sensazioni.
Casa, caffè, doccia, vestito, ascensore, di nuovo la strada verso la fermata dell’ autobus. Cammino sul marciapiede, una macchina che esce da un garage non vuole fermarsi per farmi passare, non accenno a fermarmi, la macchina si ferma e mi becco un bel vaffanculo dalla guidatrice. Me ne frego. La mia giornata è iniziata alla grande, la tua, povera scema, no.
Buone corse!
Casa, caffè, doccia, vestito, ascensore, di nuovo la strada verso la fermata dell’ autobus. Cammino sul marciapiede, una macchina che esce da un garage non vuole fermarsi per farmi passare, non accenno a fermarmi, la macchina si ferma e mi becco un bel vaffanculo dalla guidatrice. Me ne frego. La mia giornata è iniziata alla grande, la tua, povera scema, no.
Buone corse!
Commenti
Ciao:-)
niente e nessuno al mondo potrà fermarmi dal ragionare....
un pò lungo ma efficace!
PS
Sto a scherzà ... è che m'è venuta così !
...a ballà proprio non te ce vedo, riadattiamolo:
Io corro da solo :)
Il titolo del post era forse nelle prime righe del tuo racconto "si va sempre di corsa..perfortuna"
Se qualche volta fai "tardi" forse ci incontriamo.
Era cmq un problema suo! l'importante è che non ti abbia investito in un raptus di ordinaria follia :)