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Altri due giorni, poi prenderò il volo e quando tornerò sarà solamente di passaggio. Sono i miei ultimi due giorni in Etiopia. Ci ero venuto poco più di un anno fa con l'idea di passare qualche anno in un paese "normale", tranquillo, piacevole. E' stata un'illusione purtroppo. L'Etiopia non è un paese facile, sotto tantissimi punti di vista, ed elencarli adesso sarebbe troppo lungo. Nessuno di noi si è veramente adattato alla vita a Addis, una città piena di una "grandeur" piazzata male, una città che si proclama "Capitale d'Africa", ma dove puoi passare settimane intere senza gas, dove la luce se ne va ogni giorno, dove ci sono file interminabili per la benzina e dove possono mancare generi alimentari per mesi (il mese senza burro, quello senza latte, quello senza zucchero, e così via). Un paese difficile dove l'apparire conta molto di più della sostanza. Il paese deve sempre apparire pronto, perfetto con tutto sotto controllo. Così, mentre migliaia di persone si ammalano di colera, nel paese ufficialmente il colera non c'è. Negare per risolvere. Il colera diventa "diarrea acquosa acuta", e il problema è risolto. C'è una siccità che impera da due anni, i pastori hanno esaurito le loro scorte, i loro animali muoiono come mosche, ma ufficialmente tutto è okay, no problem. E questo si ripercuote a tutti i livelli, dal ministro, al tassista, al collega di lavoro.
Purtroppo, siamo anche capitati in un momento sbagliato e delicato del paese. Conflitti etnici hanno causato morti e grandi movimenti di popolazione, dimostrazioni contro i governo e la proclamazione di una stato di emergenza durato diversi mesi che non ci ha permesso di muoverci come avremmo voluto. Fuori da Addis ci sono tantissime cose da vedere che purtroppo non abbiamo potuto vedere. Peccato. La gita a Lalibela è stata spettacolare e sono tanti e diversi i posti che non abbiamo visto e chissà se potremo vederli un giorno.
E' stato un periodo di grande fermento per il paese. Per la prima volta nella storia millenaria, un governante, in questo caso il Primo Ministro, ha dato le dimissioni per dare spazio ad altri. Il nuovo Premier è stato accolto molto positivamente da tutta la popolazione. Non è bastato per calmare gli scontri tra alcune etnie e regioni, ma è riuscito a riportare la pace tra l'Etiopia e l'Eritrea dopo 20 anni di guerra. Ecco, se c'è una immagine che mi porterò dietro dall'Etiopia è proprio questa: domenica, finale della coppa del mondo. Nel bar dove vado a guardare la partita ci sono due schermi, uno che da la finale e l'altro che mostra in diretta i discorsi del premier etiope e del presidente eritreo. Gli stranieri tutti a guardare la partita, i "locali" tutti a guardare i discorsi, acclamando e applaudendo i passaggi importanti, come se la loro nazionale stesse vincendo la coppa del mondo.
Tanto per cambiare, piove. solo che adesso piove anche al mattino, quando vorrei andare a nuotare. Adesso che il pollice è guarito, piove forte. Niente nuoto quindi, ma tanta bici e tanta corsa. Quasi nove ore di allenamenti la settimana scorsa, con un paio di combinati bici/corsa, allenamenti anche non previsti per ovviare alla mancanza del nuoto e a quella della famiglia. Si, sto cazzeggiando ma a volte, pazzeggiare serve, se non al corpo, alla testa. Poi ritornerò a fare i compiti come un bravo studente... promesso

Commenti

er Moro ha detto…
Ciao caro..
Leggerti è sempre più uno scoprirti!
Stai bene e tutto il meglio