Il 13 giugno del 2015, smisi di fumare. Mi attaccai alla sigaretta elettronica, ma dopo un paio di settimane l'abbandonai. Piu' di un anno senza fumo, e non sentirne la mancanza.
Fino al 10 luglio quando, chiuso nel cesso insieme ad un collega fumatore, gliene chiesi una.
Abbandonare un vizio non e' facile, soprattutto il fumo. Ricascarci e' un attimo. E ci ricascai. Ne fumai un'altra, e poi tante altre ancora.
Dopo aver evacuato tutti i colleghi, mi ritrovai a casa, da solo, con una stecca di camel sul tavolo. Continuare a fumare era quindi d'obbligo. Fino a ieri pomeriggio.
Mentre fumavo l'ennesima sigaretta sulle scale d'emergenza dell'ufficio, guardavo intorno a me, i luoghi della battaglia, Jebel Kujur, ma soprattutto dentro di me. Settimane che non corro, che non pedalo, che non faccio un cazzo. Mi sveglio al mattino e fumo. Torno a casa la sera, e invece di andare a correre, mi accendo una sigaretta. Non mi piaccio, devo reagire, devo fare qualcosa. E devo farlo subito. Adesso. Cerco di convincermi che in fondo, anche se lo faccio fra una settimana, il tempo di fumare quei bei pacchettini luccicanti... Vaffanculo, faccio un barbecue.


E mentre bruciavano tutte le sigarette che avevo in casa, in macchina e in ufficio, mi fumai l'ultima... e che goduria...

Poi, 10 chilometri di corsa, 51 minuti e spicci.


Commenti

Master ha detto…
questo si che è 'n'omo co le palle!