Yolanda bastarda

Novembre volge quasi al termine, tempo di qualche bilancio, tempo di trovare un obiettivo, uno stimolo per rimettersi in gioco. Nell’attesa, fumo, bevo e non faccio un cazzo, aspettando quel click sotto forma di mouse che clicca sulla registrazione ad una gara. Da quel momento in poi, le sigarette finiscono nel cestino, la birra sparisce dal frigo, la sveglia punta alle 4.30 del mattino e giorno dopo giorno prendo una forma diversa. Con il lago Kenyir (Malesia), ho un conto aperto. L’anno scorso era la mia gara d’esordio nel triathlon, ed e’ stato un disastro. Gara durissima, clima caldissimo, e un paio di cazzate pre-gara mi hanno costretto ad abbandonare dopo poche centinaia di metri  della terza frazione. Ma l’esperienza fu bellissima lo stesso. Il pensiero mi frullava in testa gia’ da qualche giorno, pensieri di rivincita e di gloria, e mi stavo preparando mentalmente, quando e’ arrivata Yolanda che ha rovinato tutto, non solo il mio approccio mentale, ma probabilmente anche le vacanze di natale a Bali (hotel e biglietti aerei pagati...) con le quali volevo fare schiattare d’invidia mezzo mondo.
Yolanda... uno se l’immagina alta, atletica, bella, carnagione scura mediterranea, invece nulla di tutto cio’. Era grande e grossa, un occhio solo, e portava con se venti sopra i 275 chilometri all’ora. E’ andata a farsi un giretto nelle Filippine, per poi continuare il suo viaggio in Viet Nam. Nelle Filippine si e’ fermata per pochi giorni, il tempo di lasciarsi dietro migliaia di morti, dispersi e tanta distruzione.
Non ci pensavo troppo, e infatti sono andato avanti per i cazzi miei. Poi martedi, ricevo un segnale in codice che diceva “c’e’ un grosso casino nelle Filippine, ci servono i nostri uomini migliori sul posto, Karim, tu sei il migliore, abbiamo bisogno di te”. Secondo altri, invece, il messaggio era “abbiamo cercato dapperttutto, nessuno vuole andare, sei rimasto solo tu, quindi vai e cerca di non fare ulteriore casino”. La verita’ sta probabilmente in mezzo, tant’e’ che domani, sabato, ora 5.50, saro’ su un volo che mi portera’ a Manila, e da li andro’ a Roxas.

Mi portero’ le scarpe da corsa e gli occhialini, che non si sa mai. D’altronde, saro’ molto vicino a Cebu...

Commenti

MauroB2R ha detto…
ecco un vero uomo d'azione!!!