Omero, Achille
L’allenamento in vista di Bali continua. Ho tralasciato un
po’ la bici, ma ho corso e nuotato con regolarita’. Per il nuoto, ho deciso di
usare di piu’ la piscina di casa, e’ lunga 17 metri, non proprio olimpionica,
ma 100 vasche sono comunque 1700 metri, e 200 vasche sono comunque 3400 metri.
Quando torno da lavoro, il tuffo e’ quasi obbligatorio, e in questo modo
risparmio un casino di tempo che altrimenti perderei nel traffico.
La corsa va, ho inserito lavoretti specifici per
incrementare la velocita’ e sto piano piano vedendo i risultati. La bici, come
detto, l’ho lasciata un po’ da parte, l’ho ripresa oggi per circa 45 chilometri comunque a 33 k/ora di media, sorprendenti anche perche' sporcati da traffico nell’ultima parte dell’allenamento.
Di cose ne sono successe in questi ultimi giorni, alcune
brutte, altre semplicemente ridicole Di quelle brutte, non ne voglio parlare, di
quelle ridicole, nemmeno.
Non vado fiero del post qui sotto, e spero che sparisca
presto dalla prima pagina del blog. Ho pensato a lungo a dieci cose positive
sull’Indonesia da scrivere per compensare ma non le ho trovate e forse nemmeno le
ho cercate. Alla fine, in questo paese ci vivo, e ci vivo con la mia famiglia, e
devo fare in modo di viverci il meglio possibile (anche se mi sono attivato per
andarmene). Ma c’e’ una cosa che mi ha fatto rivalutare l’Indonesia e per la
quale le saro’ grato per tutta la vita: mi ha evitato di stare a Roma in questi
ultimi giorni, mi sono risparmiato dei mal di fegato ed incazzature varie,
perche’ che lo si voglia o meno, quando sei lontano, certe cose le vivi da
spettatore e come uno spettatore, puoi chiudere gli occhi o guardare da un’altra
parte, cosa che mi sarebbe stata impossible stando la’.
Buone corse!
Commenti