Nuotare ad Addis
Nuotare ad Addis
può essere una piccola impresa. Le piscine sono poche, di solito molto piccole
e piene di gente. Inoltre, sono tutte all’aperto. Embè, direte voi, sei in
Africa, fa caldo, che te frega? Addis Abeba è effettivamente in Africa, ma sta
a piú di 2500 metri sopra il livello del mare e, fidatevi, puó fare molto
freddo. Per dire, fino a un paio di mesi fa, mi allenavo in piscina con la
muta.
Per fortuna, dove
abito, c’è una piscina di 27-28 metri, dove si possono fare delle belle vasche.
Il problema però sono gli etiopi, grandi corridori, per caritá, ma non proprio
famosi per quanto riguarda il nuoto. Senza volere generalizzare, non sanno
nuotare e soprattutto non conoscono le basi del comportamento in piscina, la
cosidetta “pool etiquette”. Nuotano, si fa per dire, di traverso, in cerchio,
in tutte le maniere tranne che quella piú ovvia e si fermano a parlare o a fare
ginnastica sempre nella corsia dove tu cerchi di nuotare. E’ un popolo che non
sa nuotare ma adora stare in piscina. Le piscine sono sempre piene, dal momento
che aprono alle 5.30 del mattino fino all’orario di chiusura alle 9, che faccia
caldo, freddo, che ci sia il sole o che piova. All’inizio mi fiondavo in
piscina appena cominciava a piovere, per tornare mogio mogio a casa perché la
piscina era piena. E quante volte ho dovuto interrompere gli allenamenti perché
piú che nuoto sembrava che mi stessi allenando per lo slalom...
Oggi ho provato
una tattica diversa, e sono andato a nuotare all’ora di pranzo. Ho trovato un
signore che galleggiava cercando di fare bei cerchiconcentrici in piscina ma
per fortuna dopo 10 minuti se n’è andato. Poi, una signora con cappello che si
è messa a nuotare di traverso, senza dare troppo fastidio. Ho potuto eseguire
un AN-DAY (Strong, ma dove cazzo li trovi i nomi dei tuoi allenamenti??)
completo senza bestemmiare. Bella notizia.
Faccio ancora
abbastanza schifo a nuoto ma vedere che riesco a nuotare sotto i due minuti/100
metri mi sta proiettando in una nuova dimensione!
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