Manila News
Roma. Entri in un
bar, dalla porta guardi il barista e gli dici cosa vuoi. Il tempo di arrivare
al bancone, il caffe’ e’ pronto. Lo bevi, lasci i soldi sul bancone, saluti e
te ne vai. 2 minuti in totale se ti ferma a dare un’occhiata al giornale
(corriere dello sport) e se paghi alla cassa.
Manila. Entro in
uno starbucks. Devi prima pagare alla cassa. Alla cassa spieghi quello che
vuoi, quando hai detto espresso devi specificare se lo vuoi “solo” oppure “doppio”,
se lo vuoi in una tazzina o in una tazza di carta, vieni informato che c’e’ l’offerta
che puoi prendere un caffe’ doppio con solo un piccolo sovrapprezzo, insisti
che vuoi solo un espresso “solo”, allora ti si offre qualcosa da mangiare, tipo
panino al tonno o quiche normanna, tu insisti che vuoi solo un cazzo di
espresso “solo”, allora ti chiede il tuo nome che viene scritto sulla tazzina, e
finalmente ti si comunica il prezzo (di norma almeno due eurazzi, a Manila 100
Pesos!), dai i soldi, la cassiera comincia a smanettare sullo schermo touch,
passa una carta magnetica in un lettore, ricomincia a smanettare, stampa uno
scontrino lungo un metro, aspetta che si apra la cassa, mette i soldi, calcola
il resto con la calcolatrice, ricalcola per essere sicura, prende 4 pezzi da 100
Pesos (avevo lasciato 500 pesos), li conta una volta, poi un’altra e finalmente
te li da insieme allo scontrino. La voglia di caffe’ che stava sparendo torna
prepotentemente. A quel punto bisogna muoversi verso i baristi, di solito
almeno 4 davanti a due macchinette da caffe’. Gli ordini vengono evasi uno per
uno, nel senso che i 4 dietro alle macchinette preparano insieme ogni ordine,
uno alla volte. Il problema e’ che un “Latte Americano” e’ un bicchierone da
500 ml, con dentro almeno 8 ingredienti che vengono mixati e 3 macchinette
diverse e tutti tranne gli italiani ordinano “Sweet Latte Grande with chocolate”
e stronzate varie. Se ci sono tre persone in attesa davanti a te, preparati ad
almeno 10 minuti d’attesa. Finalmente arriva la preparazione dell’espressino.
Di nuovo in 4 si mettono insieme per risolvere il problema. Chi smanetta a
destra, chi a sinistra, il prezioso liquido viene raccolto in un bicchierino
di plastica e poi versato con molta attenzione nella tazzina, la tazzina viene
pulita sopra, sotto e intorno, e finalmente ti viene servita. Durata dell’operazione,
almeno 15 minuti, e non sto esagerando.
La descrizione di
cui sopra non e’ esclusiva di Manila, stesso procedimento i ogni starbuck del
cazzo che conosco. E perche’ vai nei Starbucks? Perche’ sono i soli bar che
riescono a fare un espresso che non sia vomitevole.
Sono a Manila.
Oggi 6 chilometri di corsa, in una citta’ che vuole farsi ben volere. Pulita,
strade e marciaiedi larghi, parchi verdi, giochi per bambini... Domani si parte
per Roxas. Vediamo di correre anche li.
Commenti
luciano er califfo.