Lake Kenyir - il resoconto e 76 chicchi d'uva
E' stata dura, molto più dura di quanto m'aspettassi ed è
capitato ciò che non avevo messo in conto: un ritiro.
Arrivo a Kuala Lumpur il venerdì pomeriggio e di notte
prendo l'autobus per raggiungere il lago Kenyir. Durante il viaggio faccio
conoscenza con diversi ragazzi che parteciperanno alla gara. Tra una
chiacchiera, una dormita e qualche pagine di Richard Dawkins, le 7 ore passano
abbastanza velocemente. La giornata
di sabato passa tra la sistemazione in albergo, la messa a punto della bici,
registrazione alla gara e un giro di ricognizione del percorso bike durante il
quale capiamo che saranno cazzi amari. Il triathlon è un olimpico maggiorato,
con 1600 metri di nuoto, 45 chilometri di bici e 11 di corsa. Il percorso bici
e' tutto un sali e scendi, con un paio di salite spacca gambe nel finale. Sulla
prima di queste salite, siamo obbligati a scendere dalla bici e proseguire a
piedi.
In serata, cena
"carbo loading" e il briefing durante il quale lo Zio Sam (il re
indiscusso del movimento triathlon in Malesia) si esibisce in uno show
indimenticabile (per dirne una, entra in scena ballando Gangnam Style mimando
nuoto, bici e corsa...). 600 partecipanti, 28 paesi diversi. Atmosfera
magnifica, posto stupendo.
Domenica
mattina mi sveglio presto, caffè, pit-stop, preparazione zona cambio, la ficata
del numero stampato sul braccio, e alle 8 in punto parte il primo gruppo di atleti,
quelli con il capuccio blu. Io sono nel secondo gruppo, capuccio bianco, e dopo
5 minuti tocca a noi. E' la mia prima gara di tri e anche la mia prima nuotata
in acque aperte. La tattica dei giorni precedenti era di stare defilato e
partire da dietro. Ma un veterano conosciuto sul posto mi dice che almeno il
75% dei partecipanti la penserà allo stesso modo e che quindi conviene buttarsi
davanti e menare forte per i primi metri. Decido di seguire il consiglio del
veterano, che poi scoprirò essere alla sua seconda partecipazione ad una gara
di tri.
Mi butto davanti e comincio a nuotare. Non è una tonnara come m'aspettavo, sbatto su
qqualche gamba ma trovo abbastanza presto un buon ritmo e una nuotata molto sciolta
e tranquilla. Qualcuno ovviamente mi sorpassa, ma dopo un pò comincio a
sorpassare atleti partiti nel primo gruppo e sono pochi quelli del terzo gruppo
a passarmi. Esco dall'acqua molto soddisfatto e rilassato. La zona di
transizione è posta dopo una salita di 500 metri.
Tutto procede benissimo e mi ritrovo in bici. Il giro bici è tremendo. Si inizia con una bella discesa, poi una bella salita, poi una nuova discesa molto lunga nella quale tocco i 76 chilometri all'ora. Al sesto chilometro ho un contatto con un altro ciclista, la mia ruota anteriore contro la sua posteriore. Il suo deragliatore posteriore si spacca, io ho solo un raggio rotto e altri 3 piegati. Dopo pochi minuti riparto. Subisco qualche sorpasso, qualcuno ne faccio, riesco a riagganciare il gruppo nel quale stavo quando ho avuto l'incidente e stupidamente comincio a tirare. Il percorso bike è un'andata e ritorno e quindi le discese di inizio percorso vanno rifatte in senso contrario. Durante una salita, il gruppo si sgrana. Mi aggancio ad un compagno e questo comincia ad incitarmi, dai che siamo forti, che ce la facciamo. Lo guardo e gli dico che davanti a noi c'è una ragazza con una mountain-bike, che non siamo riusciti a staccare da 30 chilometri. Lui mi guarda e mi dice che è da 40 minuti che non pensa ad altro.
Tutto procede benissimo e mi ritrovo in bici. Il giro bici è tremendo. Si inizia con una bella discesa, poi una bella salita, poi una nuova discesa molto lunga nella quale tocco i 76 chilometri all'ora. Al sesto chilometro ho un contatto con un altro ciclista, la mia ruota anteriore contro la sua posteriore. Il suo deragliatore posteriore si spacca, io ho solo un raggio rotto e altri 3 piegati. Dopo pochi minuti riparto. Subisco qualche sorpasso, qualcuno ne faccio, riesco a riagganciare il gruppo nel quale stavo quando ho avuto l'incidente e stupidamente comincio a tirare. Il percorso bike è un'andata e ritorno e quindi le discese di inizio percorso vanno rifatte in senso contrario. Durante una salita, il gruppo si sgrana. Mi aggancio ad un compagno e questo comincia ad incitarmi, dai che siamo forti, che ce la facciamo. Lo guardo e gli dico che davanti a noi c'è una ragazza con una mountain-bike, che non siamo riusciti a staccare da 30 chilometri. Lui mi guarda e mi dice che è da 40 minuti che non pensa ad altro.
Ho degli
accenni di crampi gia' da diversi chilometri. Ho degli gel di zuccheri,
ma niente sali minerali. La grande discesa di inizio frazione diventa
ovviamente una salita incredibile. Cerco
di alzarmi sui pedali ma i crampi mi bloccano subito. Mi fermo, scendo
dalla bici e comincio a salire a piedi, come l'80% dei concorrenti. La ragazza con la mountain bike va su
tranquilla e non la rivedrò più (era comunque una frazionista, giusto per
consolarmi un pò...). Arrivato in cima, risalgo in bici e riparto.
Mancano orami solo un paio di chilometri, una bella discesa e poi l'ultima
salita che affronto cercando di alzarmi sui pedali. Ma dei nuovi crampi ancora
più forti di quelli precedenti mi bloccano subito. Riesco a staccare le scarpe
dai pedali, ma non riesco a muovere le gambe. Sono bloccato sulla bicicletta,
senza riuscire a smontare. Aspetto
qualche minuto, poi quando i muscoli si sciolgono, smonto dalla bici e spingo
la bici in cima.
Rimonto e
raggiungo la zona cambio e comincio la frazione corsa e comincio a meditare.
Sono 11 chilometri, fa un caldo bestiale, ho dei crampi. Prevedo 11 chilometri
d'inferno, prevedo qualche passo di corsa alternato a lunghe camminate, prevedo
un tempo interminabile e tante bestemmie. Decido di fermarmi e tenermi i bei
ricordi e la bella esperienza.
Le condizioni
erano oggettivamente molto dure e so di avere commesso diversi errori (scarsa
idratazione il sabato, niente sali minerali, in bici ho voluto fare lo
splendido...), ma nonostante cio' sono molto contento dell'esperienza fatta.
Ultima nota,
il viaggio di ritorno in aereo e' stato allucinante. C'era una comitiva di
pellegrini di ritorno dalla mecca. Ora, non sono un esperto, ma mi pare di
capire che quando stai li li per schiattare, un giro alla mecca puo' darti
l'eterna salvezza o qualcosa del genere. L'aereo era occupato al 90% da questi
pellegrini, tutti vecchi, tutti vestiti allo stesso modo, tutti con un paio di
valigie a mano e almeno due buste di plastica piene di roba, tutti, dico tutti
che tossivano che se non mi sono preso la tubercolosi questa volta sono immune
per il resto della mia vita. Per completare la scena, vicino a me c'era,
scusate per il politically incorrect, un grassone talmente grasso che prendeva
meta' del mio posto. Si e' subito addormentato e ha cominciato a ruttare non
stop fino all'arrivo a Jakarta. Se questi si apprestavano ad andare in
paradiso, a me m'hanno fatto passare due ore d'inferno. E, a proposito di
paradiso e inferno, il caso ha voluto che stessi leggendo "the god
delusion" di Richard Dawkins, e in particolare un passaggio dove uno
scrittore ex-musulmano spiega che la leggenda che vuole i martiri andare in
paradiso con 76 (o 72 o 99 e chi se ne frega...) vergini sia il frutto di un errore di traduzione, dove il
termine originale tradotto in "vergine" sta invece ad indicare dei
chicchi d'uva. Fantastico. (E sempre a proposito delle vergini, mi viene in
mente la battuta di George Clooney - E che ci faccio con 76 vergini, preferisco
6 puttane...)
Non vedo l'ora
di ributtarmi di nuovo nella mischia. A maggio c'e' il Bintan Triathlon e a
giugno c'e' il Bali Triathlon. A Bali dovrebbe esserci l'esordio di mia moglie
sulla distanza sprint, quindi io ci saro' e l'accompagnero' dal primo
all'ultimo metro. A luglio c'e' ancora una bella gara a Port Dickinson in
Malesia, e poi un 70.3 a Phuket in Tailandia. Nei prossimi giorni vedro' che
fare.
Buone corse!
Commenti
ma cacchio ho problemi di allergia al cloro e non posso allenarmi in piscina!!!!
Vabbuò, cumpà, se hai il ricordo di una bella esperienza e voglia di riprovarci, allora è comunque andata bene, dai!
Bevi per i crampi, beviiii!!!
:D
L'unica è il mare o il lago ma io non ho mare e lago sotto casa :(
ciao caro